La sostenibilità è un tema sempre più centrale nel contesto attuale e molte aziende stanno lavorando per integrare pratiche e politiche sostenibili all’interno delle loro attività. Le aziende che si comportano in modo virtuoso non incontrano difficoltà nel comunicare il loro approccio alla sostenibilità. Tuttavia, non tutte le aziende stanno facendo passi concreti in questa direzione e, quando sono chiamate a rendere conto dei loro comportamenti in materia di sostenibilità, spesso non risultano trasparenti.
In risposta a fenomeni di questo tipo l’Unione Europea sta lavorando a una proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio che modifica le direttive 2005/29/CE e 2011/83/UE in merito alla protezione dei consumatori contro le pratiche sleali, come il greenwashing, per garantire un’informazione chiara e trasparente.
Il greenwashing, ovvero l’ecologismo di facciata, è una pratica di comunicazione utilizzata dalle aziende che prevede la presentazione delle proprie attività come sostenibili, senza fornire informazioni esaustive e dati reali e, spesso, occultando gli impatti ambientali negativi. Questa pratica induce gli stakeholder dell’azienda a credere che essa si impegni attivamente nella tutela dell’ambiente, quando in realtà non è così. Il Financial Times, nell’articolo “Half of green claims used to sell products in EU are misleading, Brussels finds”, riporta che, durante la preparazione degli studi da presentare al Consiglio per la stesura della Direttiva, i tecnici della Commissione hanno rivelato che il 53% delle pubblicità a tema sostenibile sia sostanzialmente infondato.
Per combattere questo fenomeno la Direttiva prevede che le dichiarazioni ecologiche delle imprese debbano essere accompagnate da una valutazione che utilizzi una metodologia specifica, come per esempio la Product Environmental Footprint (PEF) un metodo che si basa sulla valutazione del ciclo di vita (LCA) per quantificare l’impatto ambientale dei prodotti, intesi come beni o servizi. La proposta sta seguendo la procedura legislativa ordinaria e il 15/02 è terminata la prima lettura del Consiglio Europeo. Attualmente sta avvenendo la fase di seconda lettura del Parlamento e si prevede che il percorso verrà concluso entro la fine dell’anno per essere attivi su questo fronte già dal 2024.